Il concordato preventivo biennale è uno strumento introdotto per migliorare la compliance fiscale delle partite IVA, in particolare per coloro che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) e per i contribuenti in regime forfettario. Vediamo insieme i principali benefici e le criticità di questo strumento.

Benefici del Concordato Preventivo Biennale

  1. Prevedibilità Fiscale: Uno dei principali vantaggi è la possibilità di determinare in anticipo il reddito e le imposte dovute per un periodo di due anni. Questo consente una maggiore prevedibilità e pianificazione finanziaria per le imprese.
  2. Riduzione del Contenzioso: Accettando il concordato, si riduce il rischio di contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, poiché le imposte vengono concordate preventivamente.
  3. Flat Tax Agevolata: Per i contribuenti che aderiscono al concordato, è prevista una flat tax ridotta e agevolata, che può rappresentare un notevole risparmio fiscale.
  4. Regolarizzazione Retroattiva: Il concordato permette anche di regolarizzare omissioni dichiarative per gli anni passati (dal 2018 al 2022) attraverso un condono, pagando una tassa forfettaria ridotta.

Criticità del Concordato Preventivo Biennale

  1. Rigidità del Piano: Una volta accettato il concordato, le condizioni fiscali sono fissate per due anni. Questo può rappresentare un problema in caso di variazioni significative del reddito o delle condizioni economiche dell’impresa.
  2. Esclusioni e Limitazioni: Non tutti i contribuenti possono accedere al concordato. Ad esempio, sono esclusi coloro che ottengono più del 40% dei loro redditi da attività esenti o escluse dalla base imponibile.
  3. Soglia di Debito Residuo: I contribuenti con debiti fiscali o contributivi superiori a 5.000 euro non possono accedere al concordato, a meno che tali debiti non siano rateizzati o sospesi.

La scadenza per aderire al CPB è fissata per il 31 ottobre 2024.