Dal 1° ottobre 2020 sono cambiate le regole per l’assunzione di colf, badanti e baby sitter, con un nuovo stipendio minimo per il quale già dal 1° gennaio 2021 verranno aggiornate le tabelle retributive.
Il nuovo CCNL è stato siglato lo scorso 8 settembre ed introduce numerose novità tra le quali lo stipendio minimo: per le baby sitter (livello BS) che assistono bambini fino a 6 anni è prevista un’indennità pari a 115,76 euro mensili. Per le badanti (ora chiamate assistenti familiari) con livello CS e DS è prevista invece un’indennità pari a 100 euro.
E a proposito degli aumenti, ecco cosa prevede l’intesa raggiunta:
- aumento di stipendio mensile a 12 euro per il livello medio B super dal 1° gennaio 2021 (il minimo contrattuale per una persona convivente viene così innalzato a 880 euro/mese);
- indennità, a decorrere dal 1° ottobre, con un importo variabile tra 100 euro a circa 116 euro, erogata in aggiunta alla retribuzione minima ai lavoratori che assistono bambini fino al 6° anno d’età e agli assistenti familiari che assistono più di una persona non autosufficiente;
- per i lavoratori in possesso della certificazione di qualità, inoltre, è riconosciuta un’ulteriore indennità fino a 10 euro al mese.
Tra le novità, oltre a quelle economiche, ci sono i nuovi livelli introdotti: sparisce la tripartizione livellare in favore di un CCNL basato su 4 livelli di inquadramento, a seconda delle competenze acquisite dal collaboratore o collaboratrice e delle mansioni che gli/le vengono affidate.
Per cui, la distinzione si baserà su alcuni criteri:
- lavoratore che aiuta le famiglie nella gestione quotidiana della casa;
- lavoratore che si prende cura di altre persone all’interno della famiglia;
- lavoratore definito “educatore formato”, che accudisce in famiglia persone adulte e bambini in condizioni di disabilità e non autosufficienza.
A tal proposito, vengono introdotte agevolazioni per le famiglie con persone non autosufficienti a carico e hanno bisogno di assumere una seconda badante per seguire queste persone, h24 e sei giorni su sette. Chi invece vuole assumere una badante notturna, può versare i contributi previdenziali su un orario convenzionale di 8 ore, con una riduzione di 24 ore settimanali.