La Corte di Cassazione, con una sentenza recente, ha fatto luce circa i tempi di prescrizione dei contributi che i professionisti devono versare alle proprie Casse Previdenziali. La sentenza è la numero 13639 ed indica un termine di 5 anni.
La sentenza arriva sulla base della nuova disciplina di prescrizione quinquennale contenuta nella Legge n. 335 del 1995 (art. 3), una normativa che detta regole precise per le contribuzioni dovute alle Casse di previdenza privatizzate da parte dei liberi professionisti. Come nel caso in questione, per l’appunto, riferito ad un credito vantato dalla Cassa Forense verso un avvocato, specificando che “il credito è soggetto a prescrizione quinquennale che decorre dall’atto interruttivo, anche nel caso in cui il professionista non abbia mai comunicato i redditi”.
La Cassa Forense, quindi, non è legittimata a pretendere i contributi oltre i cinque anni retroattivi. Ovviamente la sentenza della Cassazione si applica non solo agli iscritti alla Cassa Forense, ma anche agli altri professionisti iscritti al proprio ordine di appartenenza con relativa Cassa di Previdenza.