Modello IVA 2025: Scadenze, Adempimenti e Novità Fiscali
La dichiarazione IVA 2025, relativa all’anno d’imposta 2024, è stata approvata con il provvedimento del 15 gennaio 2025 e rappresenta un adempimento obbligatorio per tutti i soggetti passivi IVA. Questo modello, come previsto dalla normativa vigente, dovrà essere presentato telematicamente all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio 2025 e il 30 aprile 2025. In questo articolo, vediamo in dettaglio le scadenze, le modalità di pagamento, le novità fiscali e le normative legislative che disciplinano la presentazione e il pagamento del Modello IVA 2025.
1. Termini di Presentazione della Dichiarazione IVA 2025
Secondo l’art. 8 del D.P.R. 22 luglio 1998, n. 322, la dichiarazione annuale IVA deve essere presentata telematicamente. I contribuenti hanno tempo per inviare il modello dal 1° febbraio 2025 al 30 aprile 2025. La trasmissione può avvenire in tre modalità:
- Direttamente dal contribuente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
- Tramite un intermediario abilitato (es. consulente fiscale, commercialista).
- Dalle società appartenenti allo stesso gruppo, ai sensi dell’art. 3, c. 2-bis del D.P.R. n. 322/1998.
Il modello riepiloga tutte le operazioni IVA effettuate nel 2024, sia attive (vendite) che passive (acquisti), e permette di determinare il saldo dell’imposta annuale dovuta o il credito IVA risultante.
2. Scadenza per il Versamento dell’IVA Annuale
L’IVA dovuta in base alla dichiarazione annuale deve essere versata entro il 17 marzo 2025, in quanto il 16 marzo cade di domenica. Se l’importo dovuto supera i 10,33 euro, il pagamento può avvenire in due modalità:
- In un’unica soluzione, entro il 17 marzo 2025.
- In forma rateale, con un massimo di 10 rate mensili.
Posticipi e Maggiorazioni:
È possibile posticipare il pagamento fino alla scadenza della dichiarazione dei redditi (30 giugno), applicando una maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo al 17 marzo. Inoltre, è previsto un ulteriore differimento fino al 30 luglio per le imposte dirette, con una maggiorazione aggiuntiva dello 0,40%.
3. Rateizzazione IVA 2025
Se il contribuente sceglie di pagare l’IVA in forma rateale, le rate devono essere versate secondo il seguente schema:
- Prima rata: entro il 17 marzo 2025 (la scadenza slitta al 17 marzo in quanto il 16 marzo è domenica).
- Rate successive: devono essere pagate entro il 16 di ogni mese, con l’ultima rata che scade il 16 dicembre 2025.
Sulle rate successive alla prima, si applica un interesse fisso dello 0,33% mensile, aumentando progressivamente con il numero di rate:
- Seconda rata → maggiorata dello 0,33%.
- Terza rata → maggiorata dello 0,66%, e così via.
4. Novità della Dichiarazione IVA 2025
Ogni anno, il modello IVA subisce delle modifiche normative. Per il 2025, sono previsti alcuni aggiornamenti importanti:
Quadro VA: Nuova Classificazione ATECO 2025
Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025, che sostituirà quella precedente (ATECO 2007). A partire dal 1° aprile 2025, sarà obbligatorio indicare il codice ATECO aggiornato, mentre nelle dichiarazioni IVA presentate fino al 31 marzo 2025, dovrà essere riportato il codice ATECO 2007. Questo adeguamento permette all’Agenzia delle Entrate, alle Camere di Commercio e all’ISTAT di allineare le proprie procedure alle nuove classificazioni.
Quadro VM: Nuova Denominazione
Il Quadro VM del modello IVA 2025 è stato rinominato “Versamenti auto F24 elementi identificativi”, in seguito alle disposizioni dell’art. 1, c. 93 della Legge 30 dicembre 2023, n. 213, relative agli obblighi di versamento e controlli antifrode per l’immatricolazione di veicoli provenienti da San Marino e Città del Vaticano.
Quadro VO: Nuove Opzioni Fiscali
Nel Quadro VO sono stati inseriti alcuni nuovi righi fiscali, tra cui:
- Rigo VO18: per le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale che hanno optato dal 2024 per il regime forfettario previsto dalla Legge 23 dicembre 2014, n. 190.
- Rigo VO27: destinato alle imprese giovanili in agricoltura, che hanno scelto il regime fiscale agevolato introdotto dalla Legge 15 marzo 2024, n. 36, applicabile per l’anno d’inizio attività e per i successivi quattro periodi d’imposta.
5. Compensazione e Rimborso del Credito IVA 2024
Dal 1° gennaio 2025, è possibile compensare il credito IVA 2024:
- Fino a 5.000 euro → senza restrizioni.
- Oltre i 5.000 euro → la compensazione potrà avvenire solo dal decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA.
La soglia di compensazione senza visto di conformità è stata aumentata da 50.000 a 70.000 euro con il “Decreto Semplificazioni adempimenti tributari”. L’esenzione dipende dal punteggio di affidabilità fiscale (ISA), con esonero fino a 70.000 euro per chi ha un punteggio di almeno 9.
Rimborso del Credito IVA 2024
La richiesta di rimborso del credito IVA 2024 deve essere presentata entro il 30 aprile 2025, previa comunicazione nel quadro VX. Anche in questo caso, l’esenzione dall’apposizione del visto di conformità dipende dal punteggio di affidabilità fiscale (ISA), con un’esenzione fino a 70.000 euro per i contribuenti con punteggio almeno 9.
6. Sanzioni per Ritardi e Omessa Dichiarazione IVA
Se la dichiarazione IVA viene presentata con un ritardo inferiore a 90 giorni dalla scadenza del termine, la dichiarazione è considerata valida, ma è soggetta alle sanzioni previste dalla legge. Le dichiarazioni inviate con un ritardo superiore ai 90 giorni vengono considerate omesse, ma possono comunque essere utilizzate per la riscossione dell’imposta dovuta, anche se saranno soggette a sanzioni maggiori.
Conclusioni
La dichiarazione IVA 2025 è un adempimento fondamentale per i contribuenti che svolgono attività soggette a IVA. I contribuenti devono prestare attenzione alle scadenze, alle modalità di presentazione e ai pagamenti previsti dalla normativa vigente, nonché alle modifiche introdotte con il provvedimento del 15 gennaio 2025. Le novità fiscali e le modifiche al modello IVA riflettono le recenti riforme, in particolare l’adozione della nuova classificazione ATECO e le nuove opzioni fiscali per specifici settori.