Si lavora a pieno regime in queste giornate per l’invio di tutta la documentazione necessaria al fine di elaborare il Modello 730/2019 sui redditi dello scorso anno. Adesso, da parte del contribuente, c’è l’attesa per conoscere tutte le notizie utili per ricevere il rimborso eventuale o se ci sono trattenute e a quanto ammontano.
I rimborsi relativi all’Irpef e alla cedolare secca che spettano a chi vanta un credito, vengono effettuati nella busta paga del mese di luglio per i lavoratori, mentre per i pensionati a partire dal mese di agosto.
Il rimborso viene applicato sui compensi di competenza riducendo le ritenute a titolo di Irpef. Se l’importo risultante dal conguaglio è inferiore alle ritenute, il sostituto d’imposta lo colmerà fino a capienza. Il rimanente, verrà inserito nel cedolino successivo.
Il rimborso derivante dalla elaborazione del 730, quindi, è previsto in busta paga o direttamente sulla pensione, a seconda che il contribuente sia un lavoratore dipendente o un pensionato. Però, qualora il modello sia stato presentato in assenza di sostituto d’imposta, se il contribuente ha fornito all’Agenzia delle Entrate le proprie coordinate bancarie o di un conto corrente postale, il rimborso verrà accreditato direttamente su quel conto. In caso contrario avviene che per gli importi inferiori a 1.000 euro, il contribuente verrà invitato a presentarsi in ufficio postale, dove potrà riscuotere il rimborso in contanti, mentre per importi pari o superiori ai 1.000 euro, il rimborso verrà fatto con l’emissione di un vaglia della Banca d’Italia.
Infine, se dal modello 730 risulta un debito d’imposta, somme che possono essere rateizzate, il datore di lavoro o l’ente pensionistico deve trattenere le somme dovute, a titolo di saldo e primo acconto relativi all’Irpef e alla cedolare secca, di addizionali regionale e comunale Irpef, di acconto del 20% su taluni redditi soggetti a tassazione separata, di acconto all’addizionale comunale all’Irpef.