Ci sono importanti novità che riguardano il tanto atteso “assegno unico per i figli”. Infatti, nel corso di un’audizione alla commissione Affari sociali della Camera, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico è tornato a parlare del contributo destinato a tutti i genitori, dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno d’età di ciascun figlio.
Per poter ricevere il contributo, infatti dovranno essere entrambi i genitori a fare domanda . Uno dei due genitori si collegherà per primo, farà domanda e riceverà soltanto il 50% della somma spettante. Intanto, l’altro genitore riceverà un sms e potrà inserire il proprio dato per ricevere l’altro 50% o chiedere di versare il 100% interamente al primo genitore richiedente.
Se questo non avviene, il primo genitore richiedente, riceverà solo il 50%. Ciò potrebbe avvenire, ad esempio, tra genitori separati o divorziati.
Le famiglie riceveranno 50 euro per figlio anche senza presentare l’Isee. L’importo dell’assegno unico varia, infatti, da un minimo di 50 a un massimo di 175 euro mensili per ciascun figlio ed è inversamente proporzionale al reddito della famiglia. La somma massima spetta a chi ha un Isee pari o inferiore a 15mila euro e scende a 85 euro mensili per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni.
Per la misura sono stati stanziati 18,2 miliardi di euro e sarà possibile fare domanda a partire da gennaio 2022, entrando nell’area apposita del sito dell’Inps con Spid, Carta di identità elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns) e pin. In alternativa, ci si può rivolgere a Caf o patronati. Il contributo arriverà a partire da marzo 2022.
L’assegno sarà erogato anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi. Tra i requisiti ci sono anche la residenza in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, oppure la titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale. Sono necessari anche il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.