Il 28 febbraio 2022 è il termine ultimo per l’invio tardivo della Dichiarazione dei Redditi 2021 anno imposta 2020.

La Dichiarazione viene considerata tardiva, ma validamente presentata, perché viene trasmessa entro e non oltre 90 giorni dalla scadenza. Se invece viene inviata oltre i 90 giorni rispetto alla scadenza originaria, è da considerarsi omessa.

Quest’anno la scadenza per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi e Irap 2021, anno imposta 2020, era fissata al 30 novembre 2021, motivo per il quale il termine di 90 giorni per la regolarizzazione scade il 28 febbraio 2022.

Quindi, la tardività della presentazione potrà essere sanata, sempre entro il 28 febbraio, avvalendosi anche dell’istituto del ravvedimento operoso al fine di beneficiare della riduzione a 1/10 della sanzione dovuta.

Sugli eventuali importi non versati si applica la sanzione per “omesso versamento” pari al 30% di ogni importo non versato. Ma in ogni caso ci si può avvalere del ravvedimento operoso.

La dichiarazione dei Redditi tardiva, presentata appunto entro i 90 giorni, ha le stesse modalità di invio previste per chi ha inviato la dichiarazione nei termini ordinari. La dichiarazione deve infatti essere inviata telematicamente per il tramite di un intermediario abilitato oppure direttamente, utilizzando i servizi online dell’Agenzia delle Entrate.

In caso di omessa o tardiva trasmissione telematica della dichiarazione ci sono specifiche sanzioni amministrative anche per l’intermediario incaricato, che vanno da 516 euro fino a 5.164 euro. Sanzione applicabile a condizione che l’incarico al professionista sia stato conferito dal contribuente entro i termini di scadenza. In caso contrario, se il cliente non ha consegnato la documentazione entro il 30 novembre, questa va inviata entro un mese dalla data inserita nell’impegno alla trasmissione.