Scatta il 1° ottobre 2020 l’obbligo per imprese e professionisti di comunicare il proprio domicilio digitale, in caso contrario sono previste diverse sanzioni.

Sul cosiddetto “Decreto Semplificazioni” del 16 luglio 2020 n. 76, l’art. 37 disciplina il codice dell’amministrazione digitale, rafforzando l’obbligo per imprese e professionisti di comunicare il proprio domicilio digitale, rispettivamente le prime al registro delle imprese e i secondi agli ordini professionali di appartenenza.

Il domicilio digitale è, in sostanza, l’indirizzo presso il quale la Pubblica Amministrazione invia atti, comunicazioni e notifiche al cittadino, è un servizio di recapito certificato, come la PEC, per tutte le comunicazioni e notifiche al cittadino da parte delle Pubbliche Amministrazioni soggette al CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale).

Per attivarlo bisogna possedere un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) o un analogo sistema internazionale equivalente, come ad esempio il SERC (Servizio Elettronico di Recapito Certificato).

I professionisti che non hanno comunicato il proprio domicilio digitale al proprio ordine sono soggetti a diffida ad adempiere, entro 30 giorni, da parte dell’ordine o collegio di appartenenza.

In caso di mancata ottemperanza alla diffida, l’ordine o il collegio di appartenenza irroga la sanzione della sospensione dal relativo albo, ordine o elenco fino alla comunicazione dello stesso domicilio da parte del professionista.

Fino ad oggi, in effetti i professionisti comunicano con la Pubblica Amministrazione tramite PEC e, pertanto, hanno già comunicato all’ordine di appartenenza il proprio domicilio digitale, ma alcuni potrebbero essere non in regola o con PEC scaduta, inattiva o non rinnovata.

Le imprese, come detto, se ancora non lo hanno fatto, devono comunicare al registro delle imprese il proprio domicilio digitale, sempre entro il 1° ottobre.

Lo stesso Decreto spinge per l’utilizzo dello SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale), il quale permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica identità digitale (coppia utente/password) utilizzabile da PC, tablet e smartphone. In questo modo è più semplice e rapido accedere all’offerta di servizi online per cittadini e persone giuridiche da parte di imprese e PA.