Se ne parlava già dalla scorsa estate, ma soltanto adesso “l’assegno unico universale” per ogni figlio fino ai 21 anni di età, a partire dal settimo mese di gravidanza, è diventato legge e pare sarà già erogato da luglio 2021 agli aventi diritto. Adesso, fatta la legge, si attendono i decreti attuativi: l’assegno unico avrà un valore massimo di 250 euro e sono previsti aumenti se si hanno più figli o nel caso di figli disabili. Per i figli che abbiano compiuto 18 anni è possibile che l’assegno in questione possa essere dato direttamente ai ragazzi per favorirne l’autonomia, qualora fossero iscritti all’università, a un corso di formazione oppure dovesse svolgere un lavoro a basso reddito.
La cifra erogata nell’assegno unico per ogni figlio si basa su calcoli eseguiti sull’ammontare del fondo di 15 miliardi, stanziato nel 2019, cui si aggiungono altri 3 miliardi destinati dalla legge di bilancio del 2021 che, a partire dal 2022 saranno 6 miliardi, quando l’assegno unico sarà a regime. L’importo sarà modulato in base all’Isee e diviso in parti uguali tra i genitori.
Si partirà in estate ad erogare le somme, in quanto gli assegni consegnati al nucleo familiare che già molte famiglie ricevono, come riferimento per la scadenza hanno proprio il mese di luglio.
In attesa dei decreti attuativi, con maggiori dettagli sull’erogazione degli assegni e sui requisiti da possedere, possiamo anticipare che in ogni caso occorre:
- possedere cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea, cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione europea, titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
- pagare imposte sul reddito in Italia;
- vivere con i figli a carico in Italia;
- risiedere in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o aver sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di due anni.