Nuove regole, in ambito lavorativo, a partire dalla novità in vigore dal 1° gennaio 2022: la quarantena non è più equiparata alla malattia, infatti la misura prevista nel 2020 e nel 2021 non è stata rifinanziata.
Inoltre il 15 febbraio scatta l’obbligo di Green Pass rafforzato per i lavoratori che hanno compiuto 50 anni e che a partire da quella data, per poter andare a lavoro, dovranno essere in possesso della Certificazione, ottenuta dopo il vaccino o la guarigione dal Covid.
Il lavoratore over 50, dunque, sprovvisto della necessaria certificazione o di esenzione ASL per comprovati motivi medici, viene sospeso e resta senza stipendio, ma evita le sanzioni disciplinari e comunque mantiene diritto alla conservazione del posto di lavoro. L’azienda, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, può procedere con la sostituzione del lavoratore sospeso con contratti da dieci giorni, rinnovabili fino al 15 giugno 2022.
Chi aggira l’obbligo, recandosi al lavoro senza Super Green Pass, rischia una multa dai 600 ai 1.500 euro.
Lo smart working al momento è escluso dall’obbligo di Green Pass sul lavoro.
Mentre, per quel che riguarda le categorie professionali, di ogni età, l’obbligo vaccinale, oltre che per il personale sanitario e amministrativo degli ospedali, delle scuole, delle RSA (residenze per anziani) e per le forze dell’ordine, è diventato obbligatorio anche per il personale universitario, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori, fino al 15 giugno 2022. L’obbligo non riguarda gli studenti, che possono continuare ad entrare con Green Pass semplice.
Intanto, le regole per la quarantena sono cambiate. A modificarle è il decreto 229/2021, in base al quale dal 31 dicembre 2021 non devono esserne sottoposti coloro che hanno completato il ciclo primario o ricevuto il booster/richiamo (terza dose) da meno di quattro mesi. Niente quarantena preventiva nemmeno per i guariti dal Covid, sempre per 120 giorni. Questa norma non crea assenze in caso di contratto stretto con un positivo al Covid, riducendo così il numero dei lavoratori che devono isolarsi, pur non essendo positivi al Covid.
In caso di contatto stretto con una persona positiva, i vaccinati o guariti da meno di 120 giorni possono lavorare con mascherina FFP2 per dieci giorni e rispettare un regime di auto-sorveglianza che impone il tampone alla prima comparsa di sintomi riconducibili al Covid, e comunque al quinto giorno dopo l’esposizione e se il tampone è negativo, termina il periodo di auto-sorveglianza.
Chi invece ha fatto il vaccino o è guarito da più di quattro mesi, se ha il Green Pass rafforzato, deve fare una quarantena di 5 giorni, con test finale. Infine, ci sono 10 giorni di quarantena seguiti dal tampone per i non vaccinati.