Approderà oggi in Consiglio dei Ministri la cosiddetta “norma ponte” sull’assegno unico universale per le famiglie, confermandone il via dal prossimo 1° luglio. Si comincerà ad erogare l’assegno unico per ciascun figlio il prossimo mese, soltanto per alcune categorie come disoccupati e lavoratori autonomi. Poi, a partire dal 2022 è prevista l’estensione dell’assegno a tutti e diventerà quindi universale.

Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Dai 18 anni di età, inoltre, parte della somma potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se iscritto all’università, se tirocinante o iscritto a un corso professionale, oppure se svolge il servizio civile o un lavoro a basso reddito.

L’assegno unico familiare consiste in un assegno mensile versato a tutte le famiglie che hanno almeno un figlio fino a 21 anni a carico. In base all’Isee il valore massimo dell’assegno arriva a 250 euro.

L’assegno unico sostituirà quello ai nuclei con almeno tre figli minori, l’assegno di natalità, il premio alla nascita o all’adozione (l’una tantum di 800 euro) e consentirà di superare o sopprimere del tutto le misure che riguardano le detrazioni Irpef per figli a carico e l’assegno per il nucleo familiare.

La riforma non blocca per ora le detrazioni per i figli a carico, che spettano a tutti i genitori in regola col pagamento delle tasse, autonomi o dipendenti. In questo caso l’importo è di 1.220 euro l’anno per i figli sotto i 3 anni e di 950 per gli altri.