La salute delle imprese al centro del Decreto Sostegni bis che dedicherà un Bilancio da 40 miliardi ai nuovi ristori e alla copertura dei costi fissi delle aziende che hanno dovuto chiudere, definitivamente o parzialmente a causa delle restrizioni dettate dal Covid.

Durante l’ultimo Consiglio dei Ministri è stato illustrato il DEF (Documento di Economia e Finanza), che contiene queste ad altre proposte di intervento economico. Occorre, a questo punto che il CdM ne approvi la richiesta, poi il documento passerà al Parlamento e, a quel punto, il Governo potrà approvarlo.

I nuovi contributi a fondo perduto contenuti nel Decreto Sostegni bis per le imprese, dovrebbero valere circa 20 miliardi di euro.

I contributi in questione per piccole e medie imprese e per le Partite iva, dovrebbero essere conteggiati su due mesi di fatturato perso e non più su una perdita media mensile, come stabiliva il primo decreto, ma lasciando invariato il calcolo precedente che consentiva l’accesso ai ristori da parte delle attività che hanno subito un calo di fatturato pari ad almeno il 30% nel 2020, rispetto al precedente anno ma con la differenza che verranno, appunto indennizzate in due mensilità.

Inoltre, all’interno del Decreto Sostegni bis 15 miliardi di euro dovrebbero essere destinati a coprire quei costi fissi sostenuti dalle imprese più penalizzate e per potenziarne la liquidità tramite strumenti di credito agevolato.

Altra cifra in campo, 5 miliardi di euro che dovrebbero servire per finanziare nuovi progetti come un credito d’imposta sugli affitti al 60%, oltre ad altre agevolazioni su imposte locali: si parla di esonero IMU per le categorie più danneggiate, riduzioni TOSAP e COSAP, sconti su bollette elettriche, canone RAI per attività di ristorazione o alberghiere.